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Tokyo Soup

Questa che state per leggere è la 50a recensione di questo blog aperto solo pochi mesi fa e non posso che non complimentarmi col mio socio per il ritmo raggiunto da entrambi. Siamo dei bravi lettori (al di la’ dei gusti) appassionati e curiosi oppure siamo semplicemente degli sfigati misantropi che la sera spesso non hanno nulla da fare?

Mentre proveremo a darci una risposta posso affermare che il thriller Tokyo Soup merita questa 50a recensione soprattutto per la bravura dell’autore Ryu Murakami, piuttosto noto per il suo Tokyo Decadence.

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Il Monastero dei Lunghi Coltelli

Mi ero imbattuto, quasi per caso, nella “Bottega degli errori”, opera prima di Douglas Lindsay, e mi era piaciuto parecchio: l’ambientazione della piovosa Glasgow era resa perfettamente. Opprimente, scura, scalcagnata.

La storia poi molto divertente, surreale ribaltamento di tantissimi luoghi comuni del romanzo di genere senza comunque voler strafare, con il protagonista, Barney Thomson, innocente – ma quanto? – spettatore di una serie di avvenimenti che gli succedono tutto intorno e lo trascinano in un vortice.

Bene, il monastero dei lunghi coltelli – numero due della serie di quattro libri incentrati sulle vicende del barbiere cerusico [ho imparato anche questa parola, nel frattempo] Barney – è ancora più divertente ed esplosivo. Continued…

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Una Testa Mozzata

Non sono mai stato un fan di Irvine Welsh e gli sconti di una nota libreria romana in odore di chiusura mi hanno spinto a dargli un’altra possibilità visto che era uscito Una Testa Mozzata, il suo ultimo romanzo.
Iniziato un paio di settimane fa, il libro l’ho praticamente letto e finito durante questo ultimo strano e pigro weekend, tra mille pensieri, cerchi che non si chiudono e astemia post influenzale.
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Un Favore Personale

Dopo aver letto “Dove è sempre notte”, appena ho visto in libreria – uscito per Guanda così come un altro autore che apprezzo, ovvero Gianni Biondillo – “Un favore personale” l’ho comprato senza parola profferire. Certo, sono sempre 16,50 € che in una congiuntura economica come questa potevo investire giocando in Borsa, però è un sacrificio affrontabile per quello che a mio avviso è uno dei migliori narratori irlandesi contemporanei, ovvero John Banville. Continued…

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Rossoamaro

Trasgredisco a una delle mie fissazioni mentali e compro l’ultimo lavoro di Bruno Morchio in edizione rigida Garzanti, cosa che non faccio mai per la scomodità della copertina siffatta.

Altre fisse legate alla letteratura è meglio se non le rivelo, posso giusto dire che non leggo solitamente libri di racconti…

Nonostante appunto la mia puntigliosità nell’acquistare libri partendo dalla durezza della copertina appena ho letto la quarta di copertina ho deciso di fare uno strappo alla regola: se già l’investigatore privato Bacci Pagano mi piaceva, l’intreccio descritto mi ha convinto nella scelta. Continued…

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Catrame

L’ho finito stanotte prima di crollare tra le braccia di Morfeo. Mi sono divorato la seconda metà pagina dopo pagina, sfidando il sonno grazie alla tensione costrutita da Giuseppe Genna in questo suo Catrame, primo libro dell’autore milanese, primo di una fortunata trilogia.

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Pinguini arrosto

Una piacevole sorpresa, questo strampalato giallo uscito quest’anno per i tipi della Marcos y Marcos, casa editrice fra le preferite della mia spacciatrice di libri di fiducia.

Gli elementi del giallo classico ci sono tutti, solo che organizzati in maniera bizzarra: un vecchio prete di provincia viene trovato morto fuori da una chiesa il giorno di Pasqua. Spetterà all’ispettore Stucky – di origine persiana – indagare su questo delitto che sembra non scuotere più di tanto la placida vita di un paese del profondo trevigiano, dove la vita scorre tranquilla. Continued…

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Cinacittà

Siamo a metà del terzo anno senza inverno, l’esodo da Roma ormai è quasi terminato, le periferie sono ormai deserte, nessuno osa spingersi sin laggiù, e gli unici abitanti rimasti in città sono quasi tutti cinesi. Il caldo soffocante costringe le persone a vivere di notte per barricarsi in casa durante il giorno: quella che era la capitale d’Italia è diventato un girone infernale. In questo scenario Marcello, disoccupato cinquantenne che vive nell’ex Grand Hotel Excelsior trasformato in un decadente condominio, va incontro al suo destino e alla sua condanna per omicidio della sua amante, la prostituta Yin. Continued…

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Londonstani

“Ben gli sta, adesso si è fottuto la sua faccia da figlio di puttana, non avrebbe dovuto chiamarmi Paki, no?”. Dopo aver sputato queste parole Hardjit si fermò un secondo come se si aspettasse che prendessimo appunti o stronzate del genere. Quindi inserì un punto esclamativo dando un altro calcio in faccia al ragazzo bianco. “Non avresti dovuto chiamarci Paki, no, sporco gora”.
Inizia così Londonstani di Malkani Gautam, storia di 4 rudeboys anglo-indiani.
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Testa di cane

Il nuovo Pennac? Viene dal nord, e si chiama Morten Ramsland. Continued…

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