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Un Favore Personale

Dopo aver letto “Dove è sempre notte”, appena ho visto in libreria – uscito per Guanda così come un altro autore che apprezzo, ovvero Gianni Biondillo – “Un favore personale” l’ho comprato senza parola profferire. Certo, sono sempre 16,50 € che in una congiuntura economica come questa potevo investire giocando in Borsa, però è un sacrificio affrontabile per quello che a mio avviso è uno dei migliori narratori irlandesi contemporanei, ovvero John Banville.Questa ultima opera di un autore che in passato ha affrontato – per minimum fax – una trilogia su grandi scienziati come Copernico, Newton e Keplero riprende idealmente e nella storia “dove è sempre notte”. L’ambientazione è la stessa, una Dublino degli anni ’50 perfettamente descritta in tutte le sue atmosfere e locazioni. Il protagonista, suo malgrado, è l’anatomopatologo Quirke, ex alcoolista e perfetto “perdente”, antieroe che si inserisce a dovere nei meccanismi del libro e creando una traccia per seguire la vicenda che lo coinvolge in prima persona.

L’intreccio è raffinato e atipico per un noir, i richiami temporali funzionano tutti, lo “spleen” di una Dublino decadente, polverosa e afosa è reso a dovere e fa da perfetto sfondo a una storia di ricatti, droga e infedeltà.

La scrittura è intensa, i personaggi sono sofferti, perfettamente umani, in un mondo dove nulla è come che sembra e Banville ci regala un romanzo dal clima opprimente, dove il peregrinare di Quirke è prima di tutto esistenziale che investigativo.

Posted in noir - gialli.