Vanno fatte due doverose precisazioni: giocare a briscola in 5 o “briscola chiamata” (rigorosamente con le carte bergamasche) è una delle cose più libidinose che si possa fare in un gruppo appunto di cinque persone: è un gioco di finezza intellettuale, fatto di “detti e non detti”, mosse e contromosse, e soprattutto che ti fa bestemmiare come un carrettiere.
L’altra puntualizzazione che voglio fare riguarda una certa narrativa gialla scritta in un qualche dialetto o giù di lì, che mi ha portato a NON avere mai finito un cazzo di libro di Camilleri. Li trovo pesanti, a tratti illeggibili, contorti.
La premessa andava fatta perchè La briscola in cinque, di Marco Malvaldi edito da Sellerio, è un libro scritto in un italiano parecchio imbastardito con il toscano. Continued…