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Il mio miglior nemico – 1

  Ci sono libri tanto quanto fumetti che sono cose preziose. Quello che mi è capitato tra le mani in queste ultime 2 serate è qualcosa di particolare. Non è il solito racconto, magari autobiografico, che fa piuttosto tendenza sul mercato. Qua ci sono un maestro come David B e uno dei più importanti arabisti in circolazione, Jean-Pierre Filiu.

“Il mio miglior nemico (storia delle relazioni tra Stati Uniti e Medio Oriente 1783/1953)” è un’opera che si svilupperà in 3 volumi ma se i prossimi 2 volumi saranno all’altezza di questo primo, staremo di fronte forse a uno dei più importanti fumetti mai prodotti. Un saggio storico attraverso testi e disegni, un bignami di immagini e informazioni, un viaggio attraverso uno dei luoghi nevralgici di questo mondo che si può definire senza ombra di dubbio: dimmerda.

E attraverso la matita di David B, magistrale come sempre, attraverseremo un paio di secoli di storia, dai pirati fino ad Eisenhower e il suo intervento in Iran, che provocò la caduta del democratico governo di Mossadeq, reo di voler nazionalizzare ma soprattutto razionalizzare il petrolio. Storie di ieri, per leggere la storia di oggi. Ma soprattutto per avere gli strumenti adatti per conoscere e capire il Medioriente, lasciandoci trasportare dalle immagini tratteggiate da un David B in forma smagliante, come non avevo mai visto. Escluso ovviamente Il Grande Male.

Io, che dalla mia ignoranza traggo forza e consapevolezza, mi sono fatto trascinare. Scoprire che il primo intervento per rovesciare un governo in un paese straniero è di un secolo e mezzo fa oppure come la guerra fredda abbia cambiato gli equilibri anche e soprattutto del medioriente.  Il tutto raccolto in un volume dalle dimensioni giuste e ben fatto. Il bianco e nero senza scale di grigi di David B, i suoi disegni, la sua carica simbolica, caratteristica dei suoi lavori, sono la cornice perfetta per una ricostruzione storica attraverso i testi di Filiu.

Ora non ci resta che attendere il prossimo volume, magari andandosi a documentare su alcuni degli spunti storici che regala questo libro, consapevoli del fatto che il fumetto anzi lo strumento fumetto ha abbattuto un’altra barriera per proporsi in una maniera completamente nuova e stimolante.

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