Dopo un mese di pausa rieccomi di nuovo ad animare il blog visto che il mio socio o è morto o diventato analfabeta tutto insieme. Per leggere bisogna stare in uno stato emotivo giusto e in quest’ultimo periodo non lo sono stato; Mi sono dato nel tempo libero a qualche filmetto, riviste e fumetti arretrati.
Ed è proprio da un fumetto che riparto: Zona del Silenzio, graphic novel sul caso di Federico Aldrovandi.
Comprato ieri e letto tra stanotte e stamattina, a pochi giorni dalla sentenza per i 4 agenti PS che hanno provocato la morte di Federico, un 18enne di ritorno da una serata a Bologna nella sua Ferrara, a causa delle percosse subite e del successivo soffocamento.
Come si fa a digerire e ad accettare una morte così?! Non c’è modo, è impossibile. Tant’è che questa “storia molto italiana” è emersa faticosamente dopo la denuncia della mamma, Patrizia.
Il libro ripercorre alcune parti della vicenda, in cui gli autori Checchino Antonini (giornalista di Liberazione) e il disegnatore catanese (ma risiede nella mia città) Alessio Spataro, ripercorrono gli anni in cui la storia emergeva (era il 2006) e aveva bisogno di essere ascoltata. Vengono raffigurate alcune delle udienze e narrata una città, Ferrara, che ha ben poco della “tranquilla e rossa” città emiliana. La provincia italiana che sa essere mostruosa più di qualsiasi periferia metropolitana, dove la questura e i suoi sgherri si sentivano forti e impunibili.
Il protagonista delle tavole è Simone, giornalista che si interessa alla storia, facendone una sua battaglia. Infondo non è altro che Checchino a cui attorno si muovono una serie di persone e personaggi piuttosto riconoscibili (con Alessio farò i conti in privato, bastardo!).
Vista la conoscenza e l’affetto che mi lega al matitaro catanese non posso dare un giudizio imparziale, sarei scorretto. E’ un libro ben disegnato e simpatico da leggere, in cui non c’è spazio per la descrizione del dramma ma sceglie di rimanere leggero nella sua denuncia, il modo migliore per non affogare nel pietismo e nella indignazione che troppo spesso suonano in maniera falsa.
Un libro che consiglio, ovviamente, e che magari in queste giornate di Crack 2009 lo trovate anche scontato, direi quasi più scontato di questa mia recensione. Ma ne avevo bisogno di tornare a scrivere ma soprattutto di tornare a leggere.
Sono giornate da entusiasmi intermittenti…
il tuo socio è in periodo lavorativo con poco tempo da dedicare ai libri [che si accumulano però in camera] nonchè impegnato ad allenare il Tolosa a football manager…
appena ho un attimo di respiro torno, non ti preoccupare.
Sai che ti odio pure sul nostro blog….