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Black city

  Comincio a pensare che ci sia un complotto contro Victor Gischler. Dopo Lansdale ho attaccato un altro dei suoi romanzi, Black City, dalla copertina orrenda. Ok io l’ho rimediato in e-book e dunque non me ne frega manco tanto, ma cosa cavolo gli passa per la testa alla casa editrice? Ma cosa c’entra una vampira bonazza col sangue che gli cola dalla bocca su un romanzo in cui non c’è manco l’ombra di un vampiro? Ma volete vendere libri o aprirvi una ferramenta?

Il romanzo in originale si intitola “Go-go Girls of the Apocalypse” titolo che fa l’occhiolino ai b-movie americani, quantomeno un titolo azzeccato e non come quello in italiano “Black City – C’era una volta la fine del mondo”. Come avrete capito questa volta Gischler parte da uno spunto piuttosto sfruttato: quello del romanzo post-apocalisse. Qualcosa di letto e riletto, su cui McCarthy col suo La Strada ha messo definitivamente il punto, ma comunque Gischler riesce a sfangarla con il suo solito stile.

Il mondo così come lo abbiamo conosciuto non esiste più. Una guerra nucleare ha sconvolto l’ordine esistente. Non esistono pià gli USA, non esistono più gli Stati così come siamo sempre stati abituati. Esiste la legge del più forte, bande di cannibali e razziatori all’assalto di tutto e tutti. Gli unici due poteri che mantengono un po’ di autorità in alcune zone sono: le Strisce Rosse da una parte e i “Joey Armageddon” dall’altra. Il protagonista è Mortimer, che dopo essersi rifugiato per 9 anni in una grotta in montagna, andrà a caccia della sua ex moglie in compagni di un paio di soci. Attraverseranno gli ex Stati Uniti a tutta velocità, ritrovandosi nelle situazioni più assurde, tra morti, sparatorie, teschi e devastazione. Non è rimasto più niente. No future come dicevano i punk e i presupposti ci sono tutti. Uomini e donne allo stato brado, dove le donne dimostrano sistematicamente di essere altrettanto pronte allo scontro. Ma del resto a Gischler gli si può dire tutto tranne che sia un misogino. Nei suoi romanzi le donne sono protagoniste forti e non comprimarie.

Come sempre vicende assurde, violenza a go go e situazioni estreme, personaggi indovinati e curiosi, umorismo e qualche chicca che l’autore regala sempre ad ogni romanzo, come l’autore di sculture anonimo, che incontrano strada facendo. Non c’è futuro e non ha neanche più senso, in tutto quello squallore, firmare un’opera. Ok, Mr Gischler non si perde in discorsi sulla vita e la morte, apparentemente è più superficiale, eppure, nonostante il tema trito e ritrito, ti regala un fantaromanzo d’azione e non solo, che funziona, come ormai c’ha abituato.

Posted in noir - gialli.

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