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L’erba nera

Mentre finivo L’erba nera – Vita e morte ad est di Acre Lane dal mio computer uscivano i suoni di Police & Thieves mentre i riot di Londra sono spariti dalle prime pagine dei giornali, che fagocitano notizie senza neanche riuscire a dargli un senso. E il romanzo di Alex Wheatle è perfetto per leggere i fatti di oggi visto che attraverso la storia di Biscuit, 18enne anglo-giamaicano, narra dell’aprile del 1981 quando Brixton si sollevò contro la polizia londinese.

“Cool down your temper, Mr Cop!” cantava Gregory Isaacs. Sound system e musica reggae sono la splendida colonna sonora di un libro in musica, in battito levare. Come dicevo, il protagonista è Biscuit, 18enne che vive spacciando erba sulla front line e svuotando qualche appartamento. Così come lui una intera generazione, di giovani, giamaicani e non, muovendosi tra i palazzoni popolari e gli agguati della polizia che spesso finivano in pestaggi. La tensione è alta a Brixton nelle settimane precedenti la rivolta. Razzismo e disoccupazione sono il pane quotidiano dei ragazzi, un incendio di origine dolosa ha ucciso 10 uomini, si pensa siano stati i boneheads. La comunità sta scoppiando e Biscuit e i suoi amici lo avvertono, tanto che Coolin Head si è comprato un ferro per ammazzare almeno uno sbirro.

Alex Wheatle trattegia splendidamente la comunità giamaicana a Londra. Narra la cronaca di quelle giornate con un finale in crescendo. Frulla il tutto con sapienza, regalando un romanzo di critica sociale e le pagine della rivolta Brixtoniana fanno venire in mente la Londra che bruciava di questi giorni: Burn Babylon Burn.

“Le vetrine di qualsiasi negozio lungo High Street, Atlantic Road e le vie adiacenti erano state completamente distrutte. Una signora bianca di mezzetà risaliva lentamente Brixton Hill stringendo un neonato col braccio sinistro mentre col destro spingeva una carrozzina con dentro un televisore nuovo. I fighetti si provavano i vestiti nei negozi di abbigliamento deserti; le donne si litigavano gli ori dentro una gioielleria distrutta”.

Brixton 1981 – Londra 2011 cambiano gli scenari ma la rabbia nasce sempre dalle stesse cause: esclusione sociale, disoccupazione, razzismo. E’ lo shitstem. I piani del governo inglese, oggi come allora, erano solo uno specchio per allodole. Wheatle osserva e racconta con spirito militante. E’ cresciuto a Brixton e ha vissuto sulla propria pelle ciò di cui scrive. Andrebbe fatto leggere a tutti i professoroni di oggi che parlavano di rivolta impolitica o delinquenziale, nel raccontare il propagarsi della scintilla che ha incendiato Tottenham prima e poi via via Londra e il resto del paese. Il tutto condito passo passo da una serie di pezzi reggae che sono parte della storia della musica tanto quanto sono parte integrante della cultura dell’intera comunità brixtoniana. E’ dura la vita nell’est di Londra, talmente dura che è in gioco la sopravvivenza. La front line, la via principale degli impicci ha un nome evocativo. E’ la linea del fronte di una intera generazione, dove si vive e si muore, dove ci si guadagna qualche soldo o si viene derubati, dove si gioca a guardie e ladri con la polizia. “Police & thieves on the streets, oh yeah! Scaring the nation with their guns and ammunition” cantavano Lee Perry e Junior Murvin, ieri come oggi.

Ps Brava (e fortunata) la spartaco edizioni nell’aver pubblicato questo romanzo uscito nel lontano 2001.

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