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Luminosa Tenebra

Certi libri, non ingranano, si trascinano lentamente e pensi “ma perché ho iniziato questo?”. Peccato, ma queste Luminosa Tenebra di Michael Gregorio, che tanto mi aveva incuriosito prima tanto mi ha annoiato dopo.

Saranno state le tinte ottocentesce, il ritmo lento, un’ambientazione, quella dell’occupazione francese della Prussia, che non mi ha catturato, ma l’insieme mi ha lasciato perplesso, tanto da farmi stancamente arrivare alla fine di queste 500 pagine. Unica cosa che devo assolutamente riconoscere, lo scatto nelle ultime 50 pagine, in cui gli autori sparigliano abbastanza le carte, disorientano il lettore, lo confondono, così come dovrebbe fare un buon giallo.

Michael Gregorio è lo pseudonimo utilizzato dall’inglese Michael G. Jacob e da sua moglie, l’italiana Daniela De Gregorio, entrambi insegnanti all’università di Spoleto, per una serie di romanzi gialli nei quali indaga Hanno Stiffeniis e che sono ambientati in Prussia all’epoca delle guerre napoleoniche.

E proprio Hanno Stiffeniis sarà chiamato dai francesi per indagare su una serie di omicidi che colpiscono le raccoglitrici di ambra. Visto come un traditore della patria dai propri concittadini prussianiani, il magistrato si sposterà sulla costa del Mar Baltico alla caccia di un serial killer, nel soffocante caldo estivo che ha travolto la zona infestandola di mosche e insetti vari. Per le donne della zona, costrette a raccogliere la preziosa ambra, rubarla e rivenderla per conto proprio può farle uscire dall’estrema povertà in cui vivono. Un vero e proprio mercato nero alle spalle dei francesi, che puntano invece a raccoglierla per finanziare la campagna napoleonica. In questo quadro per le truppe occupanti è fondamentale trovare l’assassino seriale, per Stiffeniis è invece fondamentale fare in fretta perché la moglie Helena sta per partorire, una questione di pochissime settimane.

Un romanzo storico che come ho già detto che magari appassionerà gli amanti del genere. Un romanzo colto, come ho letto da qualche parte, dove la figura di Kant ricorre pagina dopo pagina, dove si alternano personaggi sostanzialmente ben trattati, tutti alla rincorsa del prezioso oro del baltico: “Era come il petrolio oggi, o l’oro e i diamanti. Procurava ricchezza a chi ne controllava il traffico. Non c’era una casa di ricchi o nobili nell’800 in tutta Europa che non avesse un oggetto o più oggetti fatti con l’ambra. Basta ricordare la famosa stanza d’ambra che Federico I di Prussia nel 1701 offrì in regalo allo Zar Pietro il Grande. Questo tesoro è sparito durante la II guerra mondiale. Ancora oggi l’ambra ha dei prezzi incredibili. E quella che contiene insetti rappresenta per gli scienziati un prezioso oggetto di studio”.

Ambra o no, rimane il mio giudizio molto poco entusiasta. Vabbé che è agosto, ma sto ancora lavorando e soprattutto ho una pila di libri da leggere in cui avrei pescato decisamente di meglio, soprattutto ora che devo scegliere cosa portarmi nella mia imminente e indefinita vacanza.

Posted in noir - gialli.