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Come un Guanto di Velluto Forgiato nel Ferro

Benvenuti nel freak’s world di Daniel Clowes, uno dei migliori autori del fumetto underground statunitense, che attraverso Come un Guanto di Velluto Forgiato nel Ferro (splendida la copertina così come il titolo), ci regala uno dei migliori e inquietanti romanzi a fumetti dell’ultimo anno.

Letto in un paio di notti, questo è un libro che difficilmente lascia indifferenti, o lo amerete o lo detesterete. Clowes non ammicca ai propri lettori e neanche cerca scorciatoie narrative, anzi. Vi troverete insieme al protagonista, Clay, a cercare la propria ex moglie, rivista in un film porno di serie B. E viaggerete insieme a Clay, in questo inquietante e onirico attraversare l’america rurale, dove incontrerete uomini e donne mostruose: una setta di improbabili hippy, una donna con la testa di pesce, l’uomo con due crostacei al posto degli occhi, due poliziotti che gli incidono uno strano smile sotto al piede, un cane senza orifizi che vive grazie a punture d’acqua e che nasconde la chiave del segreto del signor Jones…

Ma cosa vuol farci credere Clowes con questo racconto onirico, costellato di personaggi che hanno in comune una profonda solitudine, inquieti come inquieta è l’America, ossessionata dalle proprie paure che l’autore prova a rappresentare in queste pagine bianche e nere? E’ solo un incubo? Oppure nonostante gli affanni di Clay e tutto ciò che gli accadrà, la vita anche per lui, nonostante tutto, va avanti?

Se amate David Lynch, l’inquietudine su cui si fonda tutta la sua narrazione, Daniel Clowes e questo libro fanno per voi. E sorprende ancora di più soprattutto per chi ha letto altro come David Boring, Ice Heaven e il bellissimo Ghost World, una produzione la sua e una creatività eclettica che pochi possono vantare. A me, chiuso questo volume, mi è rimasta la sensazione di averci capito poco e un profondo sgomento misto a disagio per le pagine lette e divorate insaziabilmente.

Chiudo segnalando un’altra lettura, cominciata e conclusa stanotte Nebbia sul Ponte di Tolbiac, adattamento a fumetti di un famoso giallo di Leo Malet, che mi riavvicina definitivamente a quel ritmo lettura che ho sempre vantato di avere, nonostante in queste ansiose e confuse ultime settimane pensavo di aver perso.

PS sì lo so che devo anche affrontare qualcosa che non abbia figure o disegni…

Posted in fumetti.

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One Response

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  1. zeropalmare says

    per me era troppo hardcore, so un animo sensibile io.