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Ferro Recente

Dopo aver ascoltato con invidia i racconti del recente soggiorno sardo del mio socio radiofonico, non potevo che non tornare su quella terra che è una parte del mio vissuto. La Sardegna non è soltanto la terra delle mie vacanze o quella di mia madre bensì un insieme di colori, odori e sapori che amo. E per “tornare” anche soltanto per qualche ora da quelle parti ho scelto di nuovo Marcello Fois e il suo Ferro Recente, scritto nel 1992.

Come dice l’autore nella post fazione, Ferro Recente è il racconto di un posto; il tentativo di stabilire fino a che punto può resistere una cultura millenaria di fronte alle malie della modernità. E’ una storia di terrorismo in Sardegna, a Nuoro. Una storia di generazioni confuse, o, forse, troppo coscienti rispetto a una crisi irreversibile. Una storia di ritardi ed eccessi.

Ferro Recente è l’ultima fase cronologica della civiltà nuragica, quella che va dal 500ac al 238ac quando venne “occupata” dai Romani. Ora i sardi stanno subendo un’altra occupazione, lenta e inesorabile, iniziata qualche decennio fa quando un manipolo di imprenditori “continentali” capirono che poteva essere un’affare.

Letto confusamente in qualche nervosa notte, questo è uno dei primi lavori di Fois e si vede. Una costruzione poco convincente e ansiogena, in cui tutti i protagonisti si muovono legati ad un filo che risale ad almeno un decennio prima. Un libro che accavalla personaggi e vicende dipandando una storia piuttosto complessa e che al termine può lasciarvi poco soddisfatti. Un maniaco omicida, un rapimento, armi e denaro. “Cellule” di sardi in azione che provano a preservare il proprio territorio, soprattutto quello di Nuoro e della Barbagia, autentiche roccaforti della cultura sarda. Le 120 pagine pero’ lo rendono anche piuttosto veloce da consumare, in questo breve “soggiorno sardo” in luoghi duri che io stesso ho attraversato e respirato, vorrei che rimanessero incontaminati.

“Nemici del futuro, in qualche modo, ma allo stesso tempo pronti ad accoglierlo, non senza lottare. Stringendo la bandiera della tradizione: Su Connottu; proponendo al futuro un compromesso dignitoso: io mantengo ciò che mi appartiene e tu rispetti i miei tempi. Io lascio che tu penetri nelle cose, nella vita, ma tu non distruggere le mie cose e la mia vita”.

NB:

Altre recensioni su Fois: Memoria del Vuoto e Dura Madre.

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