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Come gli S.S. Wanderers vinsero la Coppa d’Inghilterra

Sono partito per l’Andalusia con solo un paio di libri pensando che per dieci giorni mi sarebbero bastati.

Previsione errata, e dopo qualche giorno ho dovuto disperatamente fare affidamento ai libri in italiano presenti nella biblioteca della mia ospite.

Forse anche per "colpa" di un libro come questo che sto recensendo, opera degli anni ’70 di James Lloyd Carr,considerato uno dei maggiori autori inglesi contemporanei e autore di "un mese in campagna".

Ex ufficiale della RAF nella Seconda Guerra Mondiale e scomparso nel 1994, Carr mette su carta un piccolo gioiello, una descrizione molto vivida e precisa di un mondo che non esiste più, fagocitato dalle pay-tv e dagli ingaggi miliardari che hanno cancellato completamente il calcio romantico, fatto di campi fangosi e squadre di provincia dai nomi improbabili.

La storia è semplice, intrisa di humour inglese, e racconta le vicende della squadra di calcio di Sinderby, villaggio dell’entroterra inglese rurale, che – partita dopo partita – riescono ad aggiudicarsi la Coppa D’Inghilterra grazie a un pugno di giocatori improvvisati: un lattaio in porta, un pastore protestante all’ala destra, un ex giocatore professionista che riesce a scuotersi dal torpore catalettico grazie al calcio sono i protagonisti di quest’impresta, guidati dai "postulati" di Mr.Kossuth, un insegnante profugo dall’Ungheria che teorizza il calcio come scienza esatta e sponsorizzati da Mr.Fangfoss, un magnate locale bigamo e conservatore.

Attorno a questa cavalcata si stringe la solidarietà del villaggio e l’attenzione di tutta l’Inghilterra in un’impresa emozionante che vedrà i giocatori in maglia gialla dell’ S.S. Wanderers abbattere senza problemi squadre di ben altra levatura e incidere il proprio nome negli annali della storia calcistica.

Un romanzo breve e avvincente pubblicato da Fazi, pieno di umorismo e [buoni] sentimenti, ritratto di un calcio e di un mondo che non c’è più.

Posted in sport.


One Response

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  1. martiz says

    io vado al mare per 10 giorni,mi porto 3 libri(le mie solite enciclopedie su omicidi e/o rivoluzioni impossibili)e il numero dell Europeo “Delitti d’autore”.
    pensavo fossero sufficienti..ma sbagliavo
    ho beccato un mercatino e ho preso “La mamma di Anna”:storia vera di una tipa che negli anni 80 in germania ammazza il tizio che uccise sua figlia
    e un classicone:l ennesima biografia del mostro di Rostov.

    per fortuna che hanno inventato i libri usati

    ah no..per il ritorno sul treno all edicola della stazione”Tropa d’elite”..carina la prima parte,una tragedia di noia la seconda