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Memoria del Vuoto

Ancora
Marcello Fois e ancora Sardegna.

Memoria del Vuoto è un viaggio attraverso la memoria della Sardegna, delle sue tradizioni, dei suoi
luoghi e dei suoi eroi, come Samuele Stocchino, il bandito più ricercato dei primi anni del ‘900.

E’ un
viaggio nella memoria di questa regione, sullo sfonda la campagna libica, la
prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo, in un territorio su cui si
muove veloce e sfuggente il protagonista dal destino segnato, autore di una
vendetta nei confronti dei ricchi possidenti dell’ Ogliastra.

“La Tigre d’Ogliastra” si muove come un eroe stanco e malinconico, che il
destino separa dall’unica donna che ama e deciso a vendicare la sua famiglia,
spogliata di tutti i suoi averi durante la sua permanenza al fronte.

“Disamistade”
cantava De Andrè come del resto fa Fois.

Disamistade,
l’inimicizia, la faida, nel cuore della Sardegna, dove sdraie ed ombrelloni
sono ancora molto lontani. E Fois ci porta la, ci fa respirare i suoi odori, ci
fa immaginare i suoi colori e le sue campagne, le vesti neri del lutto delle
donne e i canti tradizionali sardi.

Stocchino
appartiene a tutto questo e segue il suo destino fino all’ultimo.

E’ il
primo dei leggendari banditi sardi, Mussolini in persona minacciò di bombardare
Arzana (il paese di Samuale) pur di stanarlo e mise una taglia di 250.000 lire,
una cifra incredibile ed esorbitante per l’epoca. Ma non è né Robin Hood né
Zorro, compie tutto ciò perché “deve”, legato com’è ad un destino
scritto nella roccia sarda, perché lui è parte di tutto questo.

Forse il
miglior Fois, di sicuro il migliore fra quelli letti, in questa sua storia
epica dal sapore aspro e grondante di sangue e come di poesia.

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