Il "giallo scandinavo" sembra andare di moda: fra gli svedesi Mankell, Nesser, Persson e i mostri sacri [editi da Sellerio] Maj Sjöwall & Per Wahlöö, i norvegesi Nesbo e Dahl ora tocca agli islandesi.
Io divoro qualsiasi cosa proviene dal sottobosco noir e giallo, e sono sempre più curioso verso le ambientazioni particolari che mi hanno portato a leggere bei libri e cagate pazzesche.
A questo punto perchè non provare con la terra di Bjork e del Fram Reykjavík [bei tempi quando in Coppa Uefa o Coppa dei Campioni affrontava squadre di rango…], ovvero l’Islanda?
Complice l’edizione economica della TEA mi butto su "Sotto la città", di Arnaldur Indridason, intrigato da ghiacci, gyser e qualche film che mi è piaciuto come 101 Reykjavík.
La storia è un giallo classico, dove un vecchio [Holberg] viene trovato con il cranio sfondato e un biglietto misterioso vicino al cadavere.
Le indagini spettano al commissario Erlendur, cinquantenne solitario e alle prese con una figlia tossica, e scavano nel passato più recondito della vita dell’uomo, arrivando a collezionisti di organi, stupri, in un Islanda scura e silenziosa.
L’ambientazione è resa tutto sommato in maniera decente, seppur non raggiunga le vette descrittive presentate in quarta di copertina, fra villaggi della periferia della capitale islandese e il manto di freddo che ricopre l’isola… un buon libretto di svago, anche se mi aspettavo qualcosa di più avvincente e che rendesse in maniera più decisa il fascino di un’isola così isolata e particolare e il suo autunno piovoso.