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1Q84

 Ci sono libri che attendi. E Murakami e il suo 1Q84 era atteso da tempo, tanto da andarlo a prendere il giorno stesso in cui è uscito. Anzi dovrei dire usciti, visto che 1Q84 si compone di 3 libri, di cui al momento sono usciti soltanto in primi 2 in un unico volume della Einaudi (il terzo pare il prossimo anno).

Dunque gli ultimi 10 giorni li ho passati attraversando il mondo alternativo di Murakami, dove i protagonisti Tengo, Fukaeri e Aomame, si muovono andandosi in cerca, più o meno consapevolmente, per tutte le oltre 700 intensissime pagine che compongono il romanzo fin qui. Una doppia narrazione, il solito stile inconfondibile dell’autore, i tratti onirici e irreali, per quello che è più un omaggio al Carroll di Alice nel Paese delle Meraviglie che al Bradbury all’Orwell (lapsus!) di 1984.

“Eppure chi mai potrebbe salvare l’umanità intera? Se anche tutte le divinità del mondo si incontrassero, non riuscirebbero a eliminare gli arsenali nucleari, nè a estirpare il terrorismo. Nè riuscirebbero a far cessare la siccità in Africa, e tantomeno a far tornare in vita John Lennon. Anzi, con ogni probabilità, si dividerebbero in fazioni e darebbero vita a una lite furibonda. E il mondo precipiterebbe ancora di più nel caos. Se penso a uno scenario del genere, aver messo le persone a galleggiare in una piscina misteriosa piena di punti interrogativi, non mi sembra poi una colpa così grave”

Raccontare questo romanzo, senza svelare tratti della storia è impegnativo tanto quanto doveroso non farlo. Cosa si cela dietro la Crisalide d’Aria, il romanzo scritto a quattro mani da Fukaeri e Tengo, non sta a me dirlo. Cosa siano i Little People neanche. Quale sia il destino di Aomame idem. D’altronde non è detto che terminato i libro 1 e 2 io sappia esattamente cosa sia successo o stia per accadere. Come del resto fa sempre, Murakami gioca su piani diversi della realtà, confonde il lettore, ma non lo prende in giro. Sta a chi legge dare la propria lettura e prendere parte al romanzo.

«Accumulando dati che non sono reali è possibile costruire un mondo che appare più realistico di quello esistente. In altre parole, è possibile costruire un mondo irreale che ci mostra la realtà in modo ancora più realistico. Questa è la cosa, una delle cose, che voglio fare nei miei romanzi». (da una sua intervista)

E ci si immerge lentamente in questa storia, che decolla dal secondo libro in poi. Un decollo verticale, attraverso personaggi affascinanti e riusciti ed una trama che prende sempre sfumature diverse da quelle che ti aspetti.

“Le cose sono diverse da come appaiono…” Aomame si ripeté queste parole nella mente. Poi corrugò leggermente le sopracciglia.
– E questo cosa vorrebbe dire?”

E probabile che la stessa domanda ve la facciate anche voi, come del resto ho fatto io in diversi punti del romanzo, perché se è vero che “la realtà è sempre una sola” come si sente dire Aomame a inizio romanzo, tutto sta nel capire quale e nel rimanerne attaccato. Certo, appena finito stanotte mi sono sentito un po’ a disagio. Bisognerà avere pazienza e aspettare il prossimo anno per vederne la conclusione, ma ne vale la pena.
Murakami è un grande della letteratura contemporanea tanto da regalare omaggi sparsi in tutto romanzo, soprattutto a Cechov e Dostoevskji, passando per i grandi della musica classica. Non so se è il suo migliore lavoro, come è stato accolto dalla critica. Non sono un critico né mi ci avvicino. Le sue atmosfere sono immutate, la sua complessità pure, funziona tutto. Forse gli manca quella freschezza che ritroviamo in Norvegian Wood o in Kafka sulla Spiaggia, ma è presto per giudicare. Ho voglia di rileggerne alcune parti, ho voglia di leggere il terzo libro.

Posted in narrativa.

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3 Responses

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  1. TheClash976 says

    Ciao, finito in questo momento il libro/i, anch’io come te sono rimasto “molto” a disagio, perche una lettura propulsiva come questa non l’avevo mai fatta (… primo Murakami in assoluto!) è stato un aumentare costante di sensazioni e riflessioni … ma “le cose sono veramente diverse da come appaiono?”.

  2. odradek says

    Beh, vedo che hai apprezzato Kafka sulla spiaggia. Mi fido.
    Questo è nella mia lista della spesa, ma non con la tua stessa urgenza :)) (troppi altri libri giacciono in attesa)
    Ho fatto un salto tra le pagine del tuo blog, credo d’aver inteso un po’ i tuoi gusti. Non ho trovato un libro che penso ti garberebbe. Mi permetto quindi di consigliartelo: Richard Price – La vita facile – Ed. Giano – 2008 – 19 euri.
    Saluti

  3. Jack says

    Ciao , bellissimo articolo e gran bel blog…davvero.
    Permettimi pero’ di fare un appunto: 1984 e’ di Orwell. Potrei sbagliarmi ma mi pare proprio cosi’.
    Ciao e complimenti ancora