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Cristalli sognanti

 L’usato porta bene ultimamente. Sì perché proprio da una bancarella è arrivato questo “Cristalli sognanti” di Theodore Sturgeon, apprezzatissimo autore di fantascienza anni ’50 che io onestamente non avevo mai sentito. Ma questa non è una novità, del resto per quanto legga e mi barcameni, rimango abbastanza ignorante.

A dire il vero pur arrivando da una bancarella, questo romanzo era nuovo e ringrazio ancora chi me lo ha regalato perché è stata una sorpresa. Premetto che amo la fantascienza, non ne leggo tanta perché spesso rimango deluso ma è un genere che adoro. E anche in questo sti fottuti yankee sono dei grandissimmi.

Protagonista è un ragazzo che scappa di casa, visto che il suo padre adottivo lo detesta parecchio, e si rifugia in un circo dove assumerà l’identità di una ragazza ma nessuno sa, tantomeno lui, che Horty è in realtà un mutante. Sì ok ora non pensate immediatamente agli X-Men, non ci sono raggi che partono dagli occhi o artigli che escano dalle mani. Niente di tutto questo. La scoperta dell’identità mutante del protagonista sarà lenta e graduale e averrà sotto gli occhi di un ignaro Cannibale, colui che gestisce questo luna park itinerante, che da una vita cerca le prove del collegamento tra dei cristalli, raccolti durante la sua carriera scientifica, e delle non meglio riconosciute identità aliene.

“…i pensieri sono senza forma, sono impulsi in codice senza struttura, né sostanza o direzione, finché non vengono comunicati a qualcuno. Allora precipitano e diventano idee, che si possono mettere sul tappeto e discutere. Uno non sa quello che pensa finché non ne parla con un altro. È per questo che ti parlo.”

A tratti onirico, dopo un inizio che ho trovato abbastanza faticoso, il romanzo si sviluppa e prende ritmo in modo soddisfacente, facendosi leggere con piacere. Sarà che sono le stesse atmosfere che trovi nel cinema americano degli stessi anni o in quella magnifica serie televisiva che fu “The Twilight Zone”. Anzi probabile che quello fu proprio il decennio più prolifico tra cinema e letteratura per quanto riguarda il genere fantascientico che però ha dovuto scontare sempre una certa forma di snobismo intellettuale che lo ha sempre relegato come a genere di serie B.

Peccato. E beato chi ha avuto la fortuna di raccogliere i romanzi usciti per la collana Urania, perché in mano ha un vero tesoro.

“Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura, ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura” (Theodore Sturgeon)

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