Quando la scorsa estate vidi una presentazione di un fumetto di Tuono Pettinato pensai “Simpatico sto tipo. Simpatico e pure bravo”. Del resto custodisco gelosamente la spilletta dei “Superamici”, banda di disegnatori di cui faceva parte proprio TP.
Negli ultimi mesi sono usciti due suoi nuovi fumetti, per due case editrici diverse, e l’altro giorno passando in una delle mie librerie-pusher di fumetti, non ho potuto non comparli entrambi: Corpicino e Nevermind. Il che hanno confermato quello che già pensavo: TP è bravo, davvero bravo. E merita attenzione e visibilità.
Ma cominciamo dall’ultimo uscito, proprio pochi giorni fa, in contemporanea con il ventesimo anniversario della morte di Kurt Cobain, icona rock, suo malgrado. Non so se vi è capito di leggere qualche necrologio postumo, che quotidiani vari hanno dedicato all’evento. Beh se non l’avete fatto, avete fatto davvero bene. Quanta monnezza tutta insieme. A ripulire però il tutto ci ha pensato TP con un fumetto davvero molto carino, dedicato a un artista che evidentemente lui ha amato molto e sceglie un taglio completamente differente.
“Alcuni aspetti della storia di Kurt Cobain mi interessavano particolarmente: la ricerca dell’insensibilità, tramite il punk, le droghe e il concetto del Nirvana buddista, da parte di un ragazzo troppo sensibile per il mondo dov’era cresciuto. E un parallelo che mi è da subito saltato in mente con le avventure agrodolci, spensierate e commoventi di Calvin & Hobbes (Kurt aveva un amico immaginario, Boddah, al quale fa spesso riferimento in infanzia e al quale indirizzerà la sua ultima lettera d’addio).”
Ed eccovi serviti il Kurt Cobain fanciullo, accompagnato da Boddah, disegnato come l’Hobbes di Watterson, nel corso di alcuni episodi della sua vita, piuttosto immaginari, che ci regalano esattamente l’immagine che aveva l’autore di questo artista, con tutte le sue contraddizioni, le sue sensibilità e frustrazioni. Un omaggio delicato, forse tra le cose migliori dedicategli. E chi ha pensato che adattare Kurt & Boddah come Calvin & Hobbes fosse una mossa paracula, beh leggendo questo fumetto si ricrederà.
Completamente diverso è Corpicino. Visto che non ne sapevo assolutamente nulla sono anche rimasto sorpreso dalla storia e dal taglio. Onestamente non ricordo un altro fumetto affrontare in questa maniera il tema del circo mediatico, quando telegiornali, quotidiani e talk-show si trasformano in supermercati del dolore e dello sciacallaggio. Si parte dall’omicidio di un bambino in un bosco e per protagonista abbiamo un giornalista, che cerca di raccontare i fatti così come stanno, senza farsi travolgere dalla ricerca del sensazionalismo. Attraverso alcuni personaggi e intuizioni, TP proverà a entrare nei meccanismi che scattano davanti gli episodi di cronaca nera, cosa producono vittime e carnefici, la ricerca di un capro espiatorio.
“Corpicino deve moltissimo a “Sbatti il mostro in prima pagina” di Bellocchio (Martinelli è modellato sul personaggio di Roveda), e l’ordine piramidale che sorregge la redazione de “Lo Sparviero del Settentrione” è un po’ un mix tra le spietate gerarchie fantozziane e i poteri occulti e ancestrali alla Lovecraft. Il megadirettore / grande antico, Ubaldo Maria Barracuda, aggrappato con gli artigli al suo trono del potere, mi ricorda quei misteriosi e inquietanti personaggi lynchiani che non sembrano neanche appartenere al genere umano. Per quanto riguarda i vari improbabili programmi tv che compaiono qua e là nel fumetto, non è difficile trovare dei riferimenti a figure e situazioni note al normale consumatore medio di trasmissioni televisive.”
Ed è questo continuo attingere a letture e/o film, a fare di questo fumetto una preziosa analisi del mondo che ci circonda, delle mostruosità e del perché ci affascinano così tanto. Come del resto in Nevermind, anche Corpicino è sorretto da dei buonissimi disegni, da un tratto deciso, da un bianco e nero dove però il nero prevale spesso e volentieri, spezzato solo dal rigo in basso rosa, che accompagna le pagine dall’inizio alla fine, dove passano delle fantastiche breaking-news, che rendono ancora più grottesca e credibile la storia narrata.