Se non fosse stata per una proposta di una presentazione, non avrei mai letto Vedere di Mattia Zadra. Del resto ultimamente non sono stato troppo fortunato o comunque quantomeno in vena di letture. Succede sempre così dopo aver letto un libro importante come 1Q84.
Vedere è scritto da un ventenne. Vedere non è un romanzo di formazione bensì uno sfogo di un ragazzo come tanti, impegnato in un lavoro che non gli piace, che vive una città imprecisata ma come tutte le altre, e che da circa un anno è rimasto solo: la sua compagna Cath è in coma in ospedale.
Il protagonista è Kyle Simmons (un riferimento a South Park?) che seguiremo attraverso queste 150 pagine, costruite e sostenute da un buon stile di scrittura, nel suo quotidiano fatto di lavoro, assenteismo dal lavoro, ubriacature con suo amico Mark, che nella vita truffa i “segaioli da tastiera”, e le sue visite in ospedale alla sua amata. Kyle non ama la sua vita anzi direi proprio che la odia. Improvvisamente la sua stessa vita comincia a crollargli attorno. Ma a crollargli davvero. Strane voci, crepe improvvise sui muri, case che vengono giù nell’indifferenza generale, tanto da portare il protagonista verso la paranoia, attraverso un percorso onirico dove realtà e fantasia si fonderanno fino a confendere tanto il protagonista quanto il lettore.
Ma sono paranoie? visioni? o c’è qualcos altro? Ovvio che non sto qua a fare lo spoiler e dunque vi lascio il dubbio e magari uno straccio di interesse. Il romanzo tiene, magari fatica un po’ a decollare ma tiene su tutta la linea. Bisogna pur sempre partire dal presupposto che è l’opera prima di un ragazzo di vent’anni e io a vent’anni al massimo annavo a fa le scritte sui muri in quartiere. Zadra invece confeziona un romanzo che ha solo un gran difetto: le citazioni di Palahniuk! All’autore è evidente che piaccia a me invece stucca.
Non mi resta che dirvi che se davvero vi interessa o siete semplicemente curiosi, domani ore 19 al Cinema Palazzo a San Lorenzo (Roma) l’autore presenterà il romanzo. Ah ci sarò anche io ma non vi dico in quale veste.