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Sleeper/Criminal

In queste ultime settimane mi sono dedicato alla lettura di un po’ di roba di uno degli autori che più preferisco dell’universo fumettistico: Ed Brubaker. Ho finito i 5 volumi della serie Criminal ma soprattutto ho recuperato tutti e 4 (più il prequel) di Sleeper, altra miniserie tra la spy story e i supereroi in calzamaglia.

Brubaker sa scrivere e bene, e se lavora in coppia con Sean Philips, disegnatore di indiscusso talento, raccoglie il meglio. Entrambe le serie hanno raccolto premi (Eisner Award) e recensioni entusiastiche e io mi associo. Di Criminal avevo già scritto su questo blog tempo fa. Cinque numeri, cinque storie diverse, cinque noir che strizzano l’occhio al cinema poliziesco d’autore, per ritmo e spessore delle storie. Zero supereroi, uomini e donne in carne ed ossa, violenza e criminalità che si mischiano in un equilibrio perfetto. Poliziotti corrotti, boss della malavita, rapine milionarie, tradimenti e fughe, sono gli elementi delle storie narrate da Brubaker in questa serie. Tutti argomenti “di genere” ma trattati davvero con stile. Ammetto che mi sorprende un po’ che gli americani che ormai a corto di idee per il cinema e in pieno saccheggio nel mondo fumettistico, non abbiano ancora attinto ai Criminal di Brubaker. O forse ne hanno già comprato i diritti e io non lo so!

Sleeper invece è una storia in 24 capitoli e raccolta in 4 volumi. In più va aggiunto il prequel che però è uscito postumo. Qui abbiamo uno scenario completamente differente: Carver è un agente speciale con superpoteri che si infiltra in una organizzazione terroristica comandata da un personaggio, anch’esso potenziato, piuttosto inquietante e potente, Tao. Il problema è che l’unico a sapere della sua missione è il suo capo, Lynch, che però si trova in coma dopo un tentativo di omicidio. Dunque il protagonista si ritroverà bloccato nel mondo criminale e dovrà fare una scelta: tentare di uscire dalla copertura o rimanere tra i criminali? E se Lynch si svegliasse dal coma?
Sleeper non è una storia marveliana. Non ci sono buoni contro cattivi. Non c’è l’eroe e l’antieroe. E’ tutto più dannatamente complicato. Il superpotere di Carver è una dannazione: non può sentire dolore, anzi lo assorbe per poi restituirlo tramite il contatto fisico. Una insensibilità da mandare fuori di testa il protagonista. Intorno a lui ci sono dei personaggi spietati ma tutti caratterizzati piuttosto bene. Una spy story con i fiocchi questa Sleeper, che magari strizza più l’occhio al Watchmen di Alan Moore ma dannatamente hard-boiled. Non aggiungo dettagli alla trama per non rovinare la suspance ma posso solo dirvi che nulla è lasciato al caso e Brubaker vi regalerà un finale scoppiettante con la migliore e inaspettata conclusione possibile.

Se avete pazienza, qualche euro e se amate sta roba, vi consiglio la lettura di entrambe le serie ma soprattutto tenete d’occhio sempre tutto ciò che porta la firma di Brubaker. Provaci ancora Ed.

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