Ci sono mattine in cui ti svegli e ti alzi perché non ne puoi più dei sogni che stai facendo. Oggi mi sono alzato nervoso, preparato il caffé, messo vicino alla poco luce che arriva dalla finestra per cercare di distrarmi scrivendo le mie impressioni sul romanzo finito stanotte: Delta Blues del collettivo Kai Zen.
“Questo romanzo è una cover”. Così si apre, chiarendo subito che siete di fronte a una rilettura, questa volta in chiave eco-politica, di un libro molto famoso: Cuore di Tenebra di Conrad. Questo romanzo è un thriller politico, un romanzo d’inchiesta ambientato in una delle zone più devastate del pianeta, dove le compagnie petrofilere succhiano petrolio e devastano l’ambiente circostante. Parliamo della Nigera, del delta del fiume Niger, della Oil Rivers, dove abitano quasi trenta milioni di persone, dove da qualche anno si muove Il Mend (Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger) che attraverso attentati agli impianti e rapimenti, ha deciso di continuare la guerra alle multinazionali che succhiano il sangue dei nigeriani.
“Tutti noi avevamo già letto Cuore di tenebra anni fa. Abbiamo dunque preferito affrontare la prima fase di costruzione della struttura e della scaletta e dei personaggi, basandoci solo sulla memoria, in modo che venisse fuori quel che avevamo assorbito in profondo del romanzo, senza farci influenzare troppo da impressioni troppo fresche e magari caduche. Dopo questa prima fase, lo abbiamo riletto, scoprendo, con una certa sorpresa, quanto sentissimo ormai vicini, consueti i temi e il tono della narrazione. da quel momento la scrittura e fluita in modo molto naturale, e ci siamo anche permessi di impreziosirla in qualche punto con piccoli campionamenti di frasi dall’originale, tre o quattro in tutto, parole a cui ci eravamo particolarmente affezionati. L’aggiornamento della visione e del ritmo sono venuti da soli. Ci sembra un buon lavoro, ma non sta a noi dirlo.”
Forse non riesce fino in fondo l’idea dei Kai Zen ma il risultato è soddisfacente. Un agente segreto va alla ricerca di un geologo scomparso durante un sopralluogo nella zona del Delta. Un personaggio scomodo, che progetta di riconvertire gli impianti d’estrazione in impianti di energie rinnovabili. Un uomo scomodo per la Eni, che rischia di mettere a rischio i loro profitti. E per ritrovarlo, l’agente Tamerlano dovrà risalire il Niger, puntanto al cuore del delta, arrivare al centro dell’anima di un uomo devastato dai sensi di colpa. Pagine intense queste, descritte in maniera fitta, come la foresta nera, che tanto ricordano il lento risalire alla ricerca di Marlon Brando nel film Apocalypse Now.
“Delta Blues è la storia di un uomo alla ricerca di un senso. Un senso da dare al proprio lavoro, al proprio ruolo nel mondo, alla propria vita. Invece di trovare risposta alle sue domande, quest’uomo smarrisce se stesso nel cuore verde e oscuro della terra. Sarà allora un secondo uomo a mettersi sulle sue tracce, ma come spesso avviene a chi cerca l’impossibile, colui che cerca, si perderà a sua volta. L’obiettivo di questa storia è difficile da focalizzare: la ruota gira e continuerà a farlo finché ci sarà qualcuno che racconta, poi, semplicemente, il sipario calerà sulla scena, senza dare spiegazioni.”
Bella molto bella la copertina disegnata da Gipi. Di tutto rispetto l’onesta nell’approccio a questo nuovo romanzo, di un collettivo che avevo conosciuto già un po’ di tempo fa attraverso il loro blog kaizenology in cui avevo letto racconti interessanti. Un romanzo CC che mi ha accompagnato per qualche sera ma che non ha potuto tenermi lontano dai cattivi sogni. Forse anche io dovrai andare affondo al cuore del problema. Ma questa è tutta un’altra storia.