Sbirciando fra gli ultimi arrivi di una libreria “amica” mi sono imbattuto in questo libro dalla copertina arancione di una casa editrice che non conoscevo, “Controluce” di Nardò, vivace cittadina affacciata sulla costa jonica della puglia nonchè patria del “Romario del Salento” Fabrizio Miccoli.
O ancora, Comune nel quale territorio ricade completamente la pineta di Porto Selvaggio: potete ammetterlo di essere andati a fare i freakabbestia in Salento, a riempirvi di vino alle sagre e a cercare dancehall sulla spiaggia avendo poca cura della vostra igiene personale, non siate timidi.
Ritornando a discorsi più attinenti a questo blog, direi azzeccata la scelta fatta dalla casa editrice: un libro pienamente mediterraneo per una casa editrice che nel Mediterraneo è di casa.
Il libro in questione (quello dalla copertina arancione di cui sopra, non sono ancora così rincoglionito) è “Il bacio del gronco”, di Gilles De Pappas: sulla copertina recita “Costantin il greco, il duro dei duri in una Marsiglia sanguinaria e feroce”, motivo per il quale mi sono messo a sfogliare il libro, attirato da tutto quello che è marsigliese e che mi fa – come in questo caso – soprassedere alle mie fissazioni estetiche (copertina ruvida e un po’ anonima, carta troppo spessa).
Quando leggi Izzo prendi alcuni piccoli vezzi come sorseggiare il pastis e menartela da esperto di pétanque e nel contempo eleggi Marsiglia a tuo luogo ideale dell’anima e spendi anche 18 euro per un libro che acquisti a scatola chiusa appunto per il solo fatto che è ambientato nella città dell’OM e lo si può catalogare come noir o polar: quindi libro portato a casa e letto in un paio di giorni.
Il bacio del gronco è un libro ingenuo, a tratti tenero.
Sia ben chiaro, ci sono pistole, morti ammazzati e vecchie decapitate ma la sua immaturità nella costruzione e nella trama: Constantin, un ex fotografo di origine greca e un vecchio corso (Fèfè) passano le loro giornate a pesca nei dintorni di Marsiglia e, durante un’uscita in mare, “pescano” Juliette, una bellissima ragazza in fuga da qualcosa o qualcuno.
E qui iniziano le magagne: in poche pagine ci si trova nel bel mezzo di inseguimenti e sparatorie per mano di una specie di capotribù della Guayana e di un poliziotto corrotto, che vogliono a tutti i costi sottrarre Juliette ai due pescatori.
Chiaramente nel frattempo Constantin e Juliette si amano come mai prima al mondo, e guardacaso la ragazza è figlia di un cercatore d’oro che ha scoperto un filone particolarmente ricco.
All’avvio affrettato segue una successione di eventi abbastanza frenetica per poi arrivare, verso la fine, ad un vero e proprio stallo nell’azione e concludendo con un finale un po’ stucchevole: se De Pappas ci viene presentato come uno degli autori più premiati e “longevi” (ha una dozzina di uscite alle spalle, questa è la prima traduzione in italiano) nel Sud della Francia mi auguro che gli altri libri abbiano più consistenza: nel “bacio del gronco” c’è un’ottima descrizione di Marsiglia e una bella storia d’amore ma la “sostanza” è tutta lì.
I lati positivi, appunto: una città descritta con passione quasi lirica nei suoi profumi, nei suoi sapori, nei suoi angoli più nascosti, nei dintorni lontani dalle rotte turistiche.
La zuppa al pesto, il lentisco, le calette, l’aria salmastra raccontati con il cuore salvano marginalmente un romanzo un po’ raccogliticcio e di sicuro al di sotto delle aspettative.