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Little Scarlet

Dato che il mio Socio mi ha bacchettato duramente per il mio poco impegno nel recensire i libri che leggo e riportare la suddetta recensione su queste pagine virtuali mi sono cosparso il capo di cenere e mi sono applicato: non è una giustificazione, ma in questo periodo ho avuto poco tempo per leggere e non ho trovato, sugli scaffali delle librerie, niente di particolarmente interessante a parte questo libro.

L’ultimo acquisto è stato Little Scarlet, del prolifico scrittore Walter Mosley, nono episodio della serie che vede come protagonista “Easy” Rawlins, investigatore privato senza licenza.

In un momento storico dove per la prima volta un afroamericano si siede nella Stanza Ovale della Casa Bianca (presumo che abbiate capito a chi mi riferisco), Mosley riprende altre storie legate alla composizione etnica degli Stati Uniti, dipingendoci un affresco della metà degli anni ’60, quando le rivolte nere incendiavano le città per richiedere giustizia sociale e uguaglianza.

Siamo a Watts, sobborgo della più estesa megalopoli del mondo, ovvero Los Angeles, nel 1965: in agosto dei tumulti sconvolgono la città, portando lo Stato a usare il pugno di ferro e impiegare anche la Guardia Nazionale.

Negozi saccheggiati, auto in fiamme, sparatorie, una trentina di morti. L’ultima della serie è Nola Payne, una ragazza di colore dai capelli rossi che viene trovata ammazzata in circostanze misteriose.

La polizia ha le mani legate, tiene l’indagine secretata per paura di gettare benzina sul fuoco dato che sembra che l’assassino sia un bianco, e ingaggia Easy Rawlins come collaboratore per cercare chi ha ucciso Little Scarlet. Il piccolo problema è che Rawlins non ha una licenza di investigatore e usa modi sbrigativi, sentendosi in dovere di intervenire per la sua gente, quella dei quartieri poveri abitati dai neri, per dar loro giustizia e dignità.

Le descrizioni sono perfette, riescono a dare un quadro della situazione molto particolareggiato senza interrompere il ritmo dell’azione e del peregrinare del protagonista alla ricerca della verità.

E’ un noir politico, intriso di critica sociale, che riesce ad andare oltre l’investigazione pura e descrive in maniera vivida le tensioni razziali e sociali di quel periodo, presentandoci anche un personaggio “vero” e di spessore, realmente tridimensionale e “umano”.

Echi di Spike Lee di “Fa la cosa giusta”, con la torrida estate che scalda gli animi già esasperati da anni di ingiustizia, un tocco della cupezza di Ellroy nel descrivere la Città degli Angeli e i suoi sconfinati sobborghi, il tutto con uno stile avvincente che vi catapulterà direttamente in una Los Angeles d’epoca nascosta dietro le palme e le spiagge delle cartoline.

Traduzione di Wu Ming 1.

Posted in noir - gialli.

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