Letto in due tranche, letto perché ogni tanto mi impongo un’autrice donna per bilanciare le mie letture, Dopo il Crash di Fay Weldon è stato abbastanza deludente. Attratto dalla quarta di copertina che parlava di un romanzo alla 1984 (edizoni e/o paraculi!), amante del genere, questa volta sono stato ingannato.
“La necessità è la scusa dei tiranni e il credo degli schiavi”.
Londra 2013, lo scenario è completamente trasformato, il GUN (governo d’unità nazionale) è al comando. Non ci sono politici che guidano il paese bensì sociologi e terapeuti. Telecamere dal nome CiviCamere ad ogni angolo di strada. Il Polpettone Nazionale, come elemento nutriente per la popolazione, composto da non si sa cosa, forse anche da carne umana. Il tutto frutto di una paurosa crisi economica che ha messo in ginocchio i paesi europei, che ha dato linfa ai governi nazionali fascisteggiandi e autarchici. Voce narrante è Frances, ottantenne scrittrice femminista, che raccontando la sua vita, racconta quella della sua famiglia, tra amori, tradimenti, matrimoni e fallimenti.
Una famiglia strampalata, un ex marito infedele e un altro fascista, due figlie dai percorsi di vita differenti, diversi nipoti o nipotastri, il tutto attraverso un racconto discontinuo della sua vita, di donna di successo prima di ritrovarsi in rovina e con gli esattori dei GUN alla porta. Tutti spunti per un romanzo interessante ma che non funziona né mi ha minimamente convinto.
Una narrazione sicuramente allegra, a tratti simpatica, ma che rimane disarticolata. Una sottotrama, il golpe o presunto golpe che viene organizzato in casa sua, le pagine finali di una presunta rivolta, tutto lasciato molto al caso e assolutamente non sviluppato. Capitoli piuttosto brevi, il tutto finisce per creare un romanzo confuso, scollegato, come se fosse scritto da persone diverse.
L’ho finalmente finito, in questo weekend assurdo e confuso, di soccorso ai dolori altrui, in una mattinata stupidamente piovosa mentre, senza la tensione giusta, mi preparo per andare ad un derby che non vorrei, cercando di capire, quale tra gli ultimi acquisti comincerò oggi pomeriggio. Forse il titolo è l’unica cosa azzeccata e la perfetta fotografia di queste mie giornate.