C’è chi passa San Valentino, scegliendo fiori e cioccolatini. Chi invece dopo una giornata stressante di lavoro, si butta a letto dopo cena, si fuma tutto il fumabile (pure qualcosa di più), leggendosi (finalmente direi) il volume 2 di Solanin, davvero una bel manga, del sempre più sorprendente Inio Asano (ma quanto è bravo?!).
“Prendi zero, aggiungi zero… ottieni l’infinito.”
Meiko e Taneda, insieme al loro gruppo di amici, sono i protagonisti. Laureati da un po’ di tempo, alternano lavori piuttosto frustranti per campare. Taneda, grafico “freeter”, ha una sua band, senza nessuna velleità artistica ma con una passione sconfinata per la musica. Meiko invece molla il suo lavoro d’ufficio, per dedicarsi a se stessa, cercando senza fretta una nuova strada.
“Diventare adulti senza avere un obiettivo, un sogno. Accettare questa realtà od opporvisi fino all’ultimo… Sarebbe questo il bivio decisivo di un essere umano?”
Attorno a questa domanda ruotano entrambi i volumi pocket di questo bel romanzo. L’inquietudine di diventare adulti. Accettare tutto questo senza rinunciare alle proprie aspettative, ai proprio sogni o desideri. Cercare un lavoro vero, di quelli che ti consumano ed esauriscono. Amarsi o lasciarsi, perché incapaci di portare fino in fondo il proprio rapporto. La vita come una sfida e non come una condanna. Una tragedia cambierà probabilmente il destino dei protagonisti, sbattendo loro in faccia, la crudeltà della vista stessa.
“Non è che percorrendo la strada più lunga poco alla volta ci perderemo?”
La musica, un rock ribelle e potente, che in qualche modo l’autore riesce a farci “sentire” fa da sfondo a tutta la storia. Tralatro Solanin prende il titolo da una canzone che Taneda scrive per Meiko. Le tavole sono disegnate molto bene, con stile e accuratezza nei particolari. Ma soprattutto danno ritmo e forza a tutto l’impianto narrativo. Avrete tempo per emozionarvi, pensare o per tornare indietro e cogliere di nuovo alcune sensazioni.
L’unica nota negativa, perché farne due volumi (ok hanno voluto essere fedeli all’originale) ma allora perché farli uscire a distanza di due mesi?! Mah. Inio Asano (trovate altre recensioni nel blog) con questo Solanin è stato candidato all’Eisner 2009 (micacazzi) e nel 2010 in Giappone ne hanno fatto un film. Certo non contano ste cose, da tanta spazzatura c’hanno tirato fuori dei film altrettanto brutti, però, nonostante non sia un amante dei manga, questo tipo ci sa fare. E tanto tanto.