Josh Bazell è uno scrittore paraculo (modo romano per dire furbo). Lo pensavo dopo il suo primo romanzo tanto da aver il dubbio se prendere il seguito: A tuo rischio e pericolo. I dubbi sono crollati quando l’ho trovato scontato di quasi la metà in una libreria e ho provato di nuovo ad andare contro le mie sensazioni.
In questo romanzo ritroviamo Peter Brown, che ora ha cambiato nome dopo essere entrato in un programma di protezione testimoni (leggi vedi di non morire) ed è tornato a fare il medico. Improvvisamente a spezzare la sua monotonia e il suo vivere nascosto c’è la proposta di un miliardario di spedirlo nel Minnesota per indagare su una specie di mostro di Lochness nelle acque dell’inquietante lago di White Lake. Compagna di viaggio, ovviamente, è una sexy paleontologa, che lavora per il miliardario. Ah in ballo c’è tipo una scommessa da un milione di dollari. Location della storia è la cittadina di Ford, un posto altrettanto inquietante, dove abitanti borderline, sospettosi con tutti, non hanno molta voglia di parlare della leggenda del mostro o dei recenti omicidi nella cittadina.
Come al solito Bazell è abile nel fondere diversi stili: thriller, fantascienza, pulp, tutto frullato e accompagnato da una scrittura piuttosto divertente e scorrevole. Alcune trovate sono piuttosto bizzarre come la presenza di Sarah Palin tra il gruppo che scommette sull’esistenza o no del mostro del lago o la caratterizzazione degli altri personaggi. Detto questo Bazell non disdegna neanche di dare una impronta politica al romanzo con continue disgressioni su religione, economia, biologia e quant’altro, dando sicuramente una impronta diversa dal precedente romanzo che comunque mi ha dato la sensazione che funzionasse di più.
Forse il motivo è che questo è un romanzo di transizione. Sì, lo è e non sto facendo lo spoiler. Però è evidente che il medicoexkillerdellamafia tornerà ad essere il protagonista del prossimo romanzo di Bazell. In questo c’è tutta la paraculaggine di un autore che sa di essere bravo, che è intelligente nel prendere spunto da ciò che legge e osserva e che soprattutto ha già venduto i diritti a Leonardo Di Caprio per sfruttare il suo personaggio per una serie tv prodotta dalla HBO. Capito, sì?
“La verità è che non ho neanche l’ombra di un piano. E neanche l’ombra di un piano per inventarmi un piano. Al solo pensiero mi sento pigro e frustrato.
E mi invento altro da fare.”