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Anatra all’arancia meccanica

Che mi ritrovassi a recensire una raccolta di racconti mi sembrava piuttosto improbabile, che poi fosse addirittura dei Wu Ming mi sembrava ancora più impensabile, invece come spesso avviene nella mia vita, torno sui miei passi, rivedo le mie convinzioni e addirittura lo leggo in 4 giorni uscendone soddisfatto.

Ma come proprio io che non sono riuscito a leggere Q e mi sono infastidito per 54, mi ritrovo ad affermare “ammazza pè esse un libro di racconti, funziona!”. Eh sì perchè davvero funziona, storie divertenti, splatter, crude, rivisitazioni del mondo disney, viaggi pericolosi e allucinanti nel mondo del cinema e dell’editoria, Genova, l’undicisettembre… C’è di tutto. Eh sì perché se poteva sembrare la classica paraculata della Einaudi, “l’autore (o gli autori in questo caso) non riesce a sfornare un romanzo l’anno? Beh allora io saccheggio i cassetti”, così non è. Vi troverete di fronte a un antologia di questi primi dieci anni del nuovo millennio, i cosiddetti “annizero”, vissuti e attraversati da questo collettivo di scrittori, in maniera individuale e non.

Storie di un deserto appena attraversato. Miti di un futuro anteriore.

Ma attraversare questo deserto post-undisettembreg8guerrainiraqafghanistan ha dato spunti e idee, alcune piuttosto brillanti, hanno reso possibile un affresco di questo paese e non solo, attraverso racconti come American Parmigiano o Mamadou. Il pericoloso Net Laden che fa saltare uno dei palazzi del potere prima delle torrigemelle è una inquietante profezia (ma i Coup fecero di meglio in una copertina di un disco!) come svelare la vera natura di Topolino e Paperino: il Topo Lino dei WM è un pezzo di merda fascista e razzista (dai su che lo abbiamo sempre sospettato tutti sin da bimbi) mentre che lo sfigatissimo Anatrino fosse un compagno, alzi la mano chi avesse dubbi? Oh mica solo perché pensiamo che siccome uno è sfigato o lumpen sia automaticamente compagno eh!

C’è una cosa di cui mi sono convinto leggendo questa raccolta: sanno scrivere. Forse per questo alcune volte mi sono incazzato leggendo delle loro cose che non mi sono piaciute: la troppa aspettativa. Un po’ come quando Vucinic si mangia un gol davanti al portiere e urli “eh no! TU non me lo puoi sbagliare!”. WM hanno presentato il conto. Non è un bel conto, anzi è piuttosto duro però non chiudono le porte. Non è uno sguardo negativo del passato per foraggiare futuri pessimisti. E’ una visione, la loro visione, di sicuro autentica, tuttora fresca e non-stagionata.

Costa ventieuri, troppo, ma in rete si trova anche ai più onesti quindicieuri e ha una copertina davvero molto bella.

Mentre in chiusura vi segnalo che, se avete tempo e pazienza, qua troverete l’intervista a WM4 fatta da me e il mio socio radio, ieri sera a Tabula Rasa su Radio Onda Rossa. Buona ascolto ma soprattutto buona lettura.

Posted in narrativa.

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