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Appunti di un Disfattista

Chi ti ho trovato in libreria giorni fa? Joe Sacco, il nostro amato comic-reporter (sì ok ho inventato sto neologismo), di cui attendiamo il libro su Gaza in uscita questo autunno, con una raccolta di sue storie piuttosto vecchiotte (dall’87 al 91) pubblicate in un bel volume da Comma22: Appunti di un Disfattista.

Ammetto che l’ho letto piuttosto lentamente, distratto come sono in questi giorni, fiacca post-estiva e una serie tv prodotta da Elmore Leonard vista tutta in queste ultime sere. L’impatto con il volume è piuttosto confortante. Un bel formato e una bella stampa che danno spessore alle ottime, come sempre del resto, tavole di Joe. Eppure nonostante siano tavole pre-Palestina, il suo libro reportage che l’ha reso famoso, già è innegabile il talento dell’artista americano nato a Malta. Proprio dai racconti della madre esce una delle meglio storie raccolte in questo volume, “More Women, More Children, More Quickly”, che narra del bombardamento aereo da parte dei tedeschi e dei loro alleati italiani, durante la seconda guerra mondiale, proprio sull’isola dove la madre era appena una bambina. Le pagine di guerra che Joe riesce sempre splendidamente a sviluppare sono degnamente contaminate da altre storie, para-personali, divertenti, ironiche e piuttosto politiche.

GIOIE E TORMENTI DI UN TOSSICO DI GUERRA è la scritta che campeggia in quarta di copertina e ironicamente danno l’essenza dell’autore Joe Sacco. Lui ormai è questo. Che si tratti di Palestina, ex Jugoslavia o altro, riesce sempre a centrare il punto. Un incrocio tra Robert Capa e un corrispondente dal fronte, che attraverso il disegno imprime immagini e parole, forti come e quanto qualsiasi materiale audiovisivo. Un autore politico, come pochi ce ne sono in circolazione, non solo nel mondo fumettistico.

«I due capitoli seguenti “Bombe buone per gente cattiva” e “Più donne, più bambini, più in fretta”, riguardano l’impiego della potenza aerea in relazione ai civili. Per caso, proprio mentre lavoravo a queste pagine, i piloti di stanza nel Golfo Persico si stavano preparando per missioni che sarebbero presto andate ad arricchire la triste storia di civili vittime da attacchi aerei. (…) I precedenti storici parlano da sé e, in “Bombe buone per gente cattiva” do loro voce per bocca e penna di militari, politici, scienziati, burocrati e mass media statunitensi. Ho rappresentato attacchi aerei sferrati contro nostri nemici passati e presenti, la Germania, il Giappone e la Libia».

Ora non ci rimane che attendere il suo Footnotes in Gaza, candidato al premio Eisner 2010 di cui abbiamo già visto qualcosa su Internazionale. Un fumetto importante, che da una parte narra una pagina tragica della storia dei palestinesi e dall’altra una nera per la storia di Israele. Di questi tempi è oro colato.

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