La nostra casa è come il tendone di un circo. Gli artisti dell’irrazionale vengono a esibirsi nei loro numeri.
Non è stata una lettura facile questa de Il Grande Male di David B, tutt’altro. E’ un romanzo autobiografico, di formazione, che racconta la crescita e l’adolescenza del grande autore francese, segnata dalla malattia del fratello Jean-Christophe. Il grande male è l’epilessia di cui soffre, una malattia che gradualmente annullerà il ragazzo così come disintegrerà un’atipica famiglia francese in lotta contro di essa. Ed è una struggente e inquietante cavalcata negli anni, dalla scoperta della malattia fino ai mille e più disperati tentativi di trovare una cura, mentre David comincia a formarsi come disegnatore. E’ una cavalcata di sogni e incubi, onirica e nera come le sue tavole, tra mostri, cavalieri, corazze ed epiche battaglie.
E’ una storia tormentata, sofferente, fatta di santoni, guru macrobiotici o esoterici, una schiera di freaks e millantatori, in cui neanche il giovane David crede più di tanto, ma bisognava provarci. E’ una storia intensa e piena d’amore, per un fratello che arriverà ad odiare nel momento in cui sente che smette di lottare per guarire, anzi si rifugia proprio all’ombra di questo grande male (o sopra il monte come lo raffigura David) e si abbandona ad esso. Ma è anche un atto d’amore nei confronti di tutta la sua famiglia, salda nel dolore e distante nelle relazioni, in cui ognuno monterà la propria “corazza” per non essere “contagiati” dal grande male.
Ci ha messo 20 anni per scriverlo. Ci ha messo 20 anni per dipanare la matassa dei suoi sogni; anni in cui ha costruito il suo immaginario, dato un senso al suo bisogno compulsivo di disegnare, e ha dato una forma ai suoi viaggi onirici. Non c’è una pagina superflua nelle quasi 400 pagine di splendido e secco bianco e nero, che si aprono con una emozionante prefazione della sorella, una lettera a David B, un ennesimo atto d’amore da parte di chi ha combattuto la stessa guerra.
PS Mi ritrovo tra le mani ora Complotti Notturni, 19 sogni che si trasformano in 19 storie, sogni avuti nell’arco di 15 anni. L’ho cominciato stanotte per poi fermarmi. Prima dovevo mettere un punto su Il Grande Male, mi sentivo come se fossi ancora sospeso dentro quel volume.