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Lo Scontro Quotidiano vol. 1

Non conoscevo Manu Larcenet e di questo devo ringraziare ZC che si è offerto di prestarmi l’appena acquistato Lo Scontro Quotidiano vol. 1, portandomelo direttamente in un caldissimo pomeriggio fin qui. Nonostante l’odio che noi tutti coviamo nei suoi confronti (odio corrisposto eh!) questa volta il suo nobile gesto è stato portatore di una piacevole scoperta.

Il fumetto che mi sono trovato tra le mani è qualcosa di prezioso. Una storia di ordinaria quotidianietà, che vede l’ex fotografo di guerra Marco (anche in originale ha un nome italiano?) che decide di tornare a una fotografia diversa, di trasferirsi dalla città alla campagna, di ricominciare dalle piccole cose, dalle sue origini.

“Se si smette di voler attribuire a qualcuno le responsabilita’, i problemi diventano appassionanti.”

L’incontro con la donna di cui si innamora, “le grandi canne” davanti la play station col fratello, la sua famiglia, i suoi vecchi amici o i colleghi del padre che si ritroverà a fotografare, tra la malinconia dei tempi passati e le orribili trasformazioni del presente: la provincia ex operaia, il front national che attecchisce proprio dove la solidarietà sociale era un tempo più forte, l’incontro con un anziano vicino di casa che 40 anni prima partecipò ai massacri in Algeria.

“Ogni istante della mia vita è schiacciato sotto il peso di quello che ero fino a 25 anni. So meglio di chiunque altro che cosa significhi essere imperdonabile. Porto la mia croce ogni minuto. Porto la croce di un uomo che non sono più ma non per questo meno pesante. Non chiedo indulgenza, né pietà, né comprensione, non chiedo niente. Aspetto solo la morte con più impazienza della maggior parte della gente della mia età”.

Il tutto accompagnato da un tratto semplice, quasi da cartone animato, alternando colore a bianco e nero, che esalta la bravura di Larcenet, sconosciuto in Italia ma assai famoso in Francia dove ha vinto numerosi premi e viene trattatato da vera star, soprattutto dopo aver vinto uno dei più prestigiosi premi, quello del Festival di Angoulême nel 2004, premio vinto anche dalla Satrapi, Will Eisner e Gipi.
Infondo se la si smettesse di trattare i fumetti come narrativa di serie B, ci accorgeremmo anche di alcune gemme, perché come ho letto da qualche parte recentemente: il fumetto non è un genere ma uno strumento.

Posted in fumetti.

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One Response

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  1. amal says

    quel volume è stupendo. approvo. 🙂