Per queste ultime due notti mi sono tenuto due libri di Gipi che avevo da un po’ di tempo: S. ed Esterno Notte; volevo andare sul sicuro in questi giorni e sapevo perfettamente che la “matita pisana” non mi avrebbe deluso ma non mi aspettavo di emozionarmi così.
S. è Sergio, il padre di Gipi. Ed è la vita di S. che viene raccontata insieme agli scorci dell’infanzia dell’autore. Una storia di un uomo di provincia, una storia di un padre di famiglia, di un uomo che fugge dai bombardamenti del ’43 insieme alla “fidanzata di S.” che non è altro che la futura mamma di Gipi stesso.
“S. mi dice” un insieme di racconti, ambigui, fantasiosi, reali, di una memoria che si incrocia con quella degli altri e di Gipi stesso.
S. è una storia di provincia. S. è un tributo emozionante di Gipi al proprio padre. Nasce da quella sensazione che si prova quando una persona manca nella proprio vita: il voler avere ancora una possibilità per dire tutto ciò che non si ha avuto il coraggio o il tempo di dire.
La stessa sensazione che ho anche io e che provo da quasi 15 anni. S. manca molto a suo figlio. Mio padre manca molto a me.
Sorridevo e mi emozionavo leggendolo. Pensavo ai racconti di mio padre sulla sua infanzia, ripetuti talmente tante volte che alla fine avevo la sensazione di aver fatto parte anche io di quelle storie.
S. mi ha emozionato con le sue parole e i suoi acquerelli. S. è un capolavoro assoluto che nel 2007 è stato premiato come miglior opera straniera al Salon del Comic di Barcellona.
Non mi piace la copertina di S., è l’unica difetto che ho trovato a questo splendido volume.
Per troppo tempo quella copertina non mi ha stimolato a comprarlo. Mi pento di essermi ancora una volta lasciato trasportare dalle “apparenze”.
Questa notte invece mi sono letto e finito Esterno Notte. Merita anch’esso ma è qualcosa di diverso. Una raccolta di vecchie storie di Gipi, tutte in un unico bel volume. Storie di infanzia nella provincia toscana. Storie disegnate splendidamente che rilevano come già da qualche anno il talento del pisano sia esploso in tutta la sua bravura. Gipi disegna benissimo perchè Gipi scrive benissimo. Non credo che potrei mai vederlo disegnare le storie che qualcun altro ha scritto. No. I suoi disegni sono un tuttuno con i suoi testi.
Chiudo con un’ultima curiosità. Per chi interessa vi giro il link di una intervista a Gipi fatta da me ai primi di febbraio per Radio Onda Rossa.
Se smetti di guardarli loro smettono di seguirci.