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Un po’ più in là sulla destra, Fred Vargas

Eccola di nuova fra le mie mani, la mia amata Fred Vargas in queste 250 pagine lette tutte d’un fiato, mentre comincio ad aspettare aprile 2009 quando uscirà davvero il suo “nuovo” libro. Essì perchè questo Un po’ più in là sulla destra è del 1996 ed è uno dei primi lavori della nostra giallista franzosa. Ma lasciamo perdere come la Einaudi ha pubblicato cronologicamente i suoi libri, semplicemente vergognoso.

Uscito subito dopo Chi è morto alzi la mano, in questo non troviamo il suo ispettore feticcio Adamsberg pero’ ritroviamo Mathias, Marc e Lucien, i suoi bellissimi e assurdi “tre giovani storici” e l’ex funzionario del ministero degli Interni Louis Kelweihler, detective più per abitudine che per passione, accompagnato dal suo fedele rospo Bufo.

La storia comincia da uno scheletro di un dito trovato in un giardino di Parigi, tra gli escrementi di un cane, e porterà Mathias, Marc e Louis fino ad una località piovosa della Bretagna, tra un sindaco sfuggente, un aspirante sindaco razzista, un collezionista di macchine da scrivere ed un paese piuttosto diffidente nei confronti del “detective straniero”.

E’ la solita Vargas, con la sua scrittura fluida, divertente, coinvolgente, ricca di spunti di storia, di descrizioni talmente perfette da farci respirare tutta l’umidità della campagna bretone (o è il fatto che vivo in un seminterrato?) e il fumo del Cafè de la Halle, bar del paese e punto di incontro per tutti i protagonisti.

No non mi ha deluso neanche stavolta Fred Vargas. E nonostante continui ad affermare che i “delitti non sono mai complicati” ci regala una delle sue trame piuttosto contorte nella loro semplicità e forse è proprio questo a cui si riferisce. Non mi ha deluso perchè leggere un suo libro è come ascoltare una favola raccontata da un’amica a cui si vuole bene.

Quanto manca da oggi ad aprile 2009?!

Posted in noir - gialli.

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