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Road Dogs

“Sono cose che capitano in questo settore. Si finisce dentro”. Rain Dogs è l’ultimo libro di Elmore Leonard, un mito della narrativa americana. I rain dogs nel linguaggio carcerario sono due “soci che si guardano le spalle”.

Jack Foley è un rapinatore di banche, il più famoso rapinatore di banche dai tempi di Dillinger o Willie Sutton. Incarcerato e condannato a trentanni riesce a farne solo alcuni e ad uscire. L’artefice di questo miracolo è un malavitoso cubano, Cundo Rey, che gli paga il conto di una bravissima accocata. Un conto salatissimo che lega definitivamente Jack a Cundo. Uscito dal carcere, ospite di Cundo e braccato da un agente dell’FBI, Lou Adams, il buon Jack deve capire come e se rientrate nel giro oppure scapparsene da qualche parte in Centroamerica, ma per questo ultimo pensiero ha bisogno di soldi, tanti soldi. L’opportunità di farne gliela offrità Dawn Navarro, bellissima e giovane medium, oltre che compagna di Cundo.

Trama classica, semplice ed efficace come tutti i libri dell’ormai 85enne Leonard, padre della narrativa americana. Un libro leggero, divertente e intelligente. Mai un dialogo buttato a caso, forse solo qualche situazione lasciata in sospeso e non tutti i personaggi sviluppati fino in fondo. Bisogno anche considerare (e io l’ho scoperto dopo) che quasi tutti i protagonisti sono già apparsi in romanzi precedenti. Non ha bisogno dell’azione per tenere la suspance, non ha bisogno di cellulari per far comunicare le persone, e lascia sempre nel lettore la sensazione di essere a proprio agio, che sia sul divano o seduto a leggere in metro. Stephen King ha affermato che questo è il suo miglior romanzo degli ultimi 10 anni e io non so se sia vero. Di sicuro sorprende la longevità creativa di un uomo che è stato il maestro di parecchi autori. Ecco leggendo questo libro mi sembrava di stare di fronte a The Wire, di leggere un romanzo di Pelecanos o di guardare uno dei film di Tarantino.
Nomi non scelti a caso, bensì tra coloro (e sono tanti) che da Leonard hanno tratto ispirazione e imparato molto.

“Quel che stavo pensando, era di versarne metà e prendere il resto in contanti. Se non esco da una banca con almeno cinque testoni, mi sento un fallito”.

Posted in noir - gialli.

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