Un rumore di un vetro che si infrange nella casa accanto.
Un punto di rottura che travolgerà le vite dei 5 protagonisti, un ragazzo in fuga reo di aver ucciso la madre e 4 studentesse legate da una solida amicizia.
Così inizia Real world di Natsuo Kirino.
Un romanzo potente sui teenager giapponesi, sulla frattura esistente nella società nipponica tra i giovani e il mondo degli adulti, una critica profonda alla società stessa. Un noir, un romanzo di formazione, scritto in maniera magnifica, grazie ad una narrazione intensa che usa i punti di vista di tutti i protagonisti, alternandoli con ritmo e forza.
“Ti porterò con me in un mondo diverso”.
Toshi, Yūzan, Terauchi e Kirarin, affascinate dal ragazzo, decidono in qualche modo di sostenere la sua fuga, attraverso la quale immaginavano la loro, qualsiasi fosse. Chat, sms, real tv, diventano gli strumenti di comunicazione e di diffusione della storia, che mano mano sfugge di mano ai protagonisti. Il giovane matricida attraversa fasi di esaltazione a momenti di depressione, immaginandosi come un soldato in guerra, che combatte la sua guerra. Un conflitto che lo trasformerà radicalmente fino al convincersi di aver davvero “cambiato pelle”.
La Kirino fonde tutto questo mettendo anche al centro la sessualità repressa dei giovani giapponesi e lo spirito di competizione estremo che li frustra e li deprime; tant’è che si svolge durante l’estate, durante i corsi di ammissione all’università, momento fondamentale della vita di ogni studente visto che la scelta può cambiare la vita di ciascuno di loro.
Infelicità, stress da prestazione, rifiuto e conseguente odio viscerale verso il mondo degli adulti, sono tutti sintomi che risiedono nei teenager e che li porterà a sprofondare prima di decidere in quale mondo vivere.
“Sprofondo in un mare di apatia, giù, verso l’abisso. Benvenuti nel mio Real World”
E con ritrovato entusiasmo, una delle migliori cose lette quest’anno, che me lo sono divorato in queste ultime poche notti, con passione morbosa verso un romanzo scritto talmente bene che oggi stesso ho preso un altro libro dell’autrice. Unica pecca è il non averlo pubblicato con la splendida copertina dell’edizione originale.